Tayama Katai - Il futon

novità editoriale - giugno 2015

Tayama Katai, Il futon, a cura di Luisa Bienati, traduzione di Ilaria Ingegneri, Collana Mille Gru, Marsilio, Venezia 2015

Appartenente a una famiglia di samurai decaduti, Tayama Katai (1872-1930) si dedica in gioventù agli studi classici, per poi appassionarsi alla letteratura europea. Grazie alla frequentazione di intellettuali di fama come Kunikida Doppo e Yanagita Kunio, espande ulteriormente i propri orizzonti e approfondisce la conoscenza del naturalismo, in particolare tedesco, diventando sostenitore di uno stile di scrittura autentico e immediato, scevro da velleità stilistiche e influssi romantici, capace di rappresentare la natura umana così com’è.
Tali principi vengono applicati in racconti come Jūemon no saigo (La fine di Jūemon, 1902) e Shōjobyō
(La passione per le ragazzine, 1907), ma è Futon (Il futon, 1907) a consacrarlo in Giappone come “padre del naturalismo”. Quest’opera è considerata anche il primo esempio di shishōsetsu, romanzo confessione o romanzo dell’io, un genere che avrà un ruolo preponderante nella letteratura giapponese della prima metà del Novecento. Tra le opere più significative si ricordano anche Sei (Vita, 1908)